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Cooperativa Sociale Università Valdostana della terza età

23 gennaio 2023

Storia e prospettive

Sono ormai più di quarant’anni che l’Università della Terza Età è attiva in Valle d’Aosta. Era, infatti, il 1981 quando il pedagogista Giovanni Pezzoli, sulla scia di esperienze nazionali e d’oltralpe, ebbe la felice intuizione di creare anche da noi un’istituzione educativa e formativa rivolta  agli adulti, secondo il dettame costituzionale in base al quale la Repubblica promuove l’apprendimento in tutto l’arco della vita e assicura a tutti pari opportunità di raggiungere buoni livelli culturali e di sviluppare capacità, conoscenze e abilità specifiche coerenti con le attitudini e le scelte personali. Obiettivo ambizioso quello del professor Pezzoli che fu perseguito con passione e tenacia dall’allora consigliere regionale Franco De Grandis che,  con l’aiuto di alcuni pionieri volenterosi, mise in piedi il nucleo di quella che sarebbe diventata con gli anni un’istituzione di successo, capace di passare dai 61 iscritti degli inizi ai più di 600 degli anni pre-pandemia.

L’Università della terza età, essendo un’istituzione educativa e formativa a tutti gli effetti, rientra nel sistema denominato a livello europeo di “life long learning”, cioè di educazione che si estende lungo tutto l’arco della vita, mirando a consolidare, accrescere o modificare conoscenze e competenze in modo da renderle adeguate ai bisogni personali e alle richieste di una società in continua evoluzione. Nello specifico si propone di prevenire l’analfabetismo di ritorno, l’illetteralismo presente anche tra gli scolarizzati, perché le conoscenze, se non tenute vive, si deteriorano; di contrastare i nuovi analfabetismi grazie all’acquisizione dei linguaggi e delle abilità richiesti dalla comunicazione contemporanea; di socializzare in un ambiente inclusivo per evitare marginalizzazione e solitudine; di acquisire e consolidare ulteriori strumenti per essere cittadini attivi, protagonisti della propria vita e di quella della comunità.

L’università della terza età non richiede requisiti di accesso, se non l’età (35 anni almeno) e non prevede percorsi sequenziali vincolanti: ognuno segue autonomamente i corsi da seguire e le attività extrascolastiche cui partecipare, senza obbligo di frequenza, di verifiche o compiti gravosi perché la formazione degli adulti vuole essere un percorso da seguire in libertà, con piacere e convinzione della sua utilità.

In questa prospettiva sono organizzati corsi ed attività extrascolastiche che riguardano vasti settori di cultura generale per riscoprire l’attualità dell’antico e conoscere la produzione contemporanea, per leggere la geopolitica alla luce degli avvenimenti in corso, per sviluppare la propria creatività, per conoscere meglio il proprio territorio, per confrontarsi con altre culture, per stare bene nel contesto in cui si vive, nella consapevolezza che il benessere personale contribuisce a quello sociale. Insomma programmi interessanti, utili, inclusivi, tutti in funzione di allievi che oggi sono, per la maggior parte, pensionati, genitori, nonni che sentono l’urgenza di essere ancora soggetti attivi.

Alle lezioni tradizionali, tenute  da insegnanti preparati, ben disposti e motivati (spesso  di attività collaterali: visite guidate a mostre, musei, siti di interesse artistico, architettonico, naturalistico, a città d’arte, partecipazione ad eventi culturali e a riunioni conviviali, viaggi in Italia e all’estero. Tutte queste attività incontrano un grande apprezzamento e sono molto partecipate proprio perché consentono, soprattutto a persone ormai sole, di trovarne altre  con cui condividere passioni ed interessi altrimenti inespressi.

La vita della nostra Università ha incontrato negli anni alcune difficoltà legate soprattutto alla mancanza di una sede propria che obbliga ogni anno alla ricerca affannosa di spazi idonei. Fortunatamente in questi ultimi anni, grazie soprattutto alla disponibilità dell’Istituto Manzetti di Aosta e della Biblioteca Regionale, siamo riusciti in qualche modo ad assicurare le aule necessarie alla nostra attività.

Certo è che la precarietà e l’aleatorietà della situazione non facilitano il nostro lavoro. L’anno scolastico 2022-2023 vuole essere l’anno della rinascita, dopo il lungo periodo di inattività indotta dalla pandemia. Sono stati momenti difficili che ci hanno costretti ad interrompere le lezioni e a sottoporci a regole stringenti che hanno complicato la vita sia a noi organizzatori sia ai fruitori dei nostri servizi. Il timore era di spezzare quel filo tessuto in tanti anni, fatto, oltre che di contenuti, di amicizie ed esperienze comuni. La realtà sembra fugare i nostri dubbi: siamo già a più di quattrocento iscritti a corsi appena iniziati. (le iscrizioni possono avvenire durante tutto l’arco dell’anno a seconda dei propri interessi e della propria disponibilità di tempo). Sembra insomma che la voglia di imparare e di con dividere il proprio tempo con gli altri prevalga sulle paure e le incertezze che caratterizzano ancora questi momenti. Un bel segnale, indice di quell’entusiasmo e di quella voglia di vivere da parte delle

persone di una certa età che sono alla base del nostro esistere e del nostro operare.

Iris Morandi - Vice Presidente UNI3

Caterina Serg - Direttrice UNI3

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