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Un Autunno molto positivo per le mele e la vendemmia

26 novembre 2020

Raccolti al di sopra delle aspettative

In questo anno 2020 di danni incalcolabili provocati dal Coronavirus all’economia valdostana, giungono notizie positive dal settore della produzione di prodotti alimentari tipici: parliamo delle uve e delle mele.

Per una disamina dettagliata della situazione, abbiamo innanzitutto voluto sentire Renzo Bionaz, Presidente della Cofruits, cooperativa leader del settore del commercio delle mele, aderente alla Fédération, la quale da sola acquisisce, in conferimento, più del 70% della produzione di mele regionale.

Il Presidente fa rilevare che la situazione è stata davvero molto buona, con 6 mila quintali conferiti in più rispetto allo scorso anno e con un valore complessivo di 15 mila quintali. E poi, dice ancora Bionaz “vi è stata un’ottima qualità del prodotto, che ha trovato e sta trovando un buon mercato, perché, a livello complessivo, le scorte si sono assottigliate, soprattutto fuori dalla Valle d’Aosta”.

Il maggior numero di mele raccolte è stato quello delle Golden, con 7 mila quintali; 3,6 mila quintali le renette raccolte.

Un’annata questa, dunque, che gratifi ca l’impegno complessivo della Cofruits, che ha raggiunto i 56 anni di attività e conta su 200 soci conferitori. Aggiunge ancora il Presidente Bionaz che “non bisogna fermarsi e cercare sempre di guardare avanti”. Ed è in questa logica che è stato realizzato un accordo con l’azienda “Grand Frais/Banco Fresco”, che conta 250 punti vendita in Francia e 3 in Italia (diventeranno 25 alla fi ne del 2021).

Per noi – dice Bionaz – si tratta di un ottimo risultato”.

Sempre nella stessa logica, vi è un’altra importante novità: è in via di realizzazione, al posto dell’ex motel dell’aeroporto di Saint-Christophe, un grande centro commerciale della LIDL, dove troverà posto anche un ampio spazio  di circa 500 metri quadrati per la vendita di prodotti tipici valdostani e dice Bionaz “saremo noi a gestirlo”.

La Cofruits, in termini di bilancio, chiuderà questo 2020 con un 5% in più di utile e con una remunerazione ai soci conferitori di 51 centesimi al chilogrammo.

Il 2020 della Cofruits, tuttavia, riserva ancora delle novità positive, in quanto per la cooperativa di Saint-Pierre nel mese di settembre è stata ufficializzata l’adesione all’associazione “Amici dell’università di Pollenzo”, l’ateneo che si occupa di Scienze Gastronomiche ed è un punto di riferimento a livello internazionale per tutto ciò che ruota attorno al mondo della gastronomia. L’associazione conta, a livello nazionale, circa 140 soci sostenitori, tra i quali ora vi è anche la Cofruits.

Vediamo ora com’è la situazione per l’altro settore, anch’esso in grado di redigere un bilancio positivo per l’annata in corso. Mentre scriviamo queste righe e ci prepariamo ad uscire con questo nuovo numero del periodico, la vendemmia sarà ormai praticamente conclusa.

Abbiamo acquisito le valutazioni di Andrea Barmaz, che è il Presidente della Vival, l’organizzazione che raccoglie la maggior parte dei produttori privati, le 6 cooperative aderenti alla Fédération e l’Institut Agricole Régional, che dice: “Siamo un po’ in ritardo sui tempi di raccolta delle uve rispetto agli anni scorsi, ma la conclusione della vendemmia è ormai vicina e possiamo fare con sicurezza alcune valutazioni”.

Di sicuro verrà superato il valore di riferimento per le annate buone, che è di 60/70 quintali per ettaro e il valore complessivo di 17/18 mila ettolitri.

Ad oggi, in Valle d’Aosta, si può parlare di ben più di 2 milioni di bottiglie DOC smerciate all’anno, un valore che, appunto, quest’anno potrebbe essere superato. Ma Barmaz fa ancora presente che, oltre alla buona vendemmia di quest’anno, vi sono altre note positive a più largo raggio nel settore, infatti viene rilevato un trend di crescita di almeno il 10% all’anno e, sempre, su base annua, si può parlare di 10  nuovi ettari impiantati, che significa qualcosa come più di circa 100.000 ulteriori bottiglie da immettere sul mercato.

Andrea Barmaz aggiunge: “Quello vitivinicolo è un settore che funziona, grazie alla qualità espressa. In questo momento però il mercato è un po’ fermo, purtroppo. Non ci resta che attendere gli sviluppi futuri”.

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